Ipoacusia: diagnosi

Cosa è l’ipoacusia?

L’ipoacusia è una diminuzione della sensibilità uditiva. Può insorgere in maniera improvvisa, oppure lenta e progressiva o ancora può essere fluttuante (soglia variabile); può essere mono o bilaterale. La perdita completa della funzione uditiva prende invece il nome di anacusia e/o cofosi.

L’ipoacusia è distinta in trasmissiva,neurosensoriale e mista.

L’ipoacusia trasmissiva (via ossea migliore della via aerea) si osserva nelle patologie dell’orecchio esterno e medio.

L’ipoacusia neurosensoriale (ossea sovrapponibile ad aerea) riguarda l’orecchio interno.

L’ipoacusia mista ha caratteristiche intermedie.

E’ importante stabilire l’età di insorgenza, le modalità di comparsa, la progressione nel tempo e l’eventuale familiarità con una approfondita anamnesi. L’esame obiettivo (otoscopia) deve sempre precedere le indagini strumentali che servono a valutare la funzione uditiva e a quantificarla.

Perché è importante diagnosticare tempestivamente la sordità infantile ?

Si calcola siano circa 2000 i bambini che ogni anno nascono con una sordità grave.
La maggior parte delle ipoacusie è legata a fattori che intervengono in epoca pre e peri natale.
Si può fare una prima classificazione delle ipoacusie congenite distinguendole in ereditarie (fattori genetici) e acquisite (agenti infettivi quali toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus, herpes contratti dalla madre durante la gravidanza e trasmessi al feto).
Ittero e diminuzione di ossigeno durante il parto possono provocare sordità.
Dopo la nascita sono frequenti cause di sordità: parotite, morbillo e meningite.

Il bambino impara a parlare entro i primi tre anni di vita; nel bambino sordo un intervento terapeutico tardivo non permetterà, o permetterà solo parzialmente, lo sviluppo del linguaggio con gravi conseguenze psicologiche e comportamentali .

Attualmente è possibile effettuare un’indagine uditiva già alla nascita e comunque si dovrebbe fruire di interventi precoci possibilmente entro i primi sei mesi.