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Esame della funzionalità vestibolare
L’esame della funzione vestibolare si basa sulla valutazione dei sintomi riferiti (vertigine) e spontanei (nistagmo, asimmetrie segmentario toniche).
Che cosa è la vertigine?
La vertigine è caratterizzata da una sensazione erronea di movimento del corpo nello spazio che può assumere spesso carattere rotatorio (vertigine soggettiva) o rotazione dell’ambiente circostante (vertigine oggettiva). In genere quasi tutte le forme di vertigine sono accompagnate da sintomi neurovegetativi (nausea, vomito, sudorazione, pallore e ipotensione) e spesso anche da ipoacusia e acufeni.
Cosa sono le asimmetrie segmentario-toniche?
Un’alterazione della funzionalità labirintica, provoca una asimmetria del tono della muscolatura scheletrica che si traduce nella instabilità e nell’ impossibilità a mantenere la stazione eretta. L’indagine clinica viene eseguita mediante una serie di prove il cui scopo è mettere in evidenza la diminuzione del tono muscolare del labirinto ipofunzionante.
Che cosa è il nistagmo?
Il nistagmo è un movimento involontario ripetitivo dei bulbi oculari. L’osservazione clinica del nistagmo viene effettuata con l’utilizzo di occhiali a lenti biconvesse da 20 diottrie che impediscono la fissazione (occhiali di Bartels o Frenzel).
Le prove caloriche
Queste prove consentono di valutare la funzionalità dei labirinti dell’orecchio evidenziando o escludendo patologie a carico del sistema vestibolare.
I labirinti vengono studiati mediante stimolazione calorica (acqua calda/fredda che viene inserita nel condotto uditivo esterno). L’acqua, stimolando il labirinto, provocherà un nistagmo della durata di pochi minuti. La reazione verrà valutata visivamente o mediante un video oculoscopio per mezzo del quale i parametri quantitativi e qualitativi della risposta verranno così analizzati e confrontati. Le prove non sono dolorose e le vertigini provocate in genere scompaiono nel giro di qualche minuto. Poiché possono provocare nausea, si consiglia di effettuare l’esame a digiuno.
Vertigine posizionale
Quando il soggetto assume alcune posizioni critiche della testa, in particolare quando è sdraiato a letto o inclina il capo all’indietro, si possono avere delle vertigini parossistiche della durata di pochi secondi ma che si ripetono ogni volta che il paziente compie il movimento scatenante.
Vi sono alcune manovre che possono evidenziare la vertigine posizionale; le più utilizzate sono: la manovra diagnostica di Semont e quella di Dix-Hallpike.